Per noi la gerarchia è un sistema per mantenere l’ordine e rispettarsi l’uno con l’altro,in tutti i luoghi si deve avere consapevolezza della gerarchia: a scuola, a lavoro e soprattutto in famiglia. A scuola abbiamo imparato che la gerarchia è come una piramide dove ognuno occupa uno spazio.
Per questo a scuola abbiamo un regolamento, leggiamolo insieme:
LE GIUSTIFICAZIONI Le comunicazioni scuola- famiglia saranno annotate sul libretto personale di ciascun alunno che va, ovviamente, tenuto in ordine e sempre nello zaino. Servirà ai genitori per giustificare le assenze e sarà controfirmato dall’insegnante presente in classe alla prima ora di lezione. Se l’assenza supera i cinque giorni (compresi i festivi) deve essere rigorosamente giustificata da certificato medico. L’orario di entrata va osservato puntualmente, per rispetto della didattica; ogni ritardo va giustificato; l’accumularsi degli stessi verrà comunicato alla famiglia richiedendo una maggiore collaborazione. Eventuali entrate o uscite fuori orario, richieste dai genitori sul libretto, andranno firmate dal Preside.
Qualora il termine delle lezioni venga anticipato per qualche ragione, la scuola ne darà comunicazione alle famiglie tramite avviso scritto, controfirmato dai genitori. Gli alunni che non porteranno l’avviso firmato saranno trattenuti a scuola fino al termine previsto delle lezioni. Le visite culturali e le gite fanno parte della didattica e sono obbligatorie; la mancata partecipazione va pertanto giustificata.
REGOLE DI COMPORTAMENTO Gli alunni non devono portare a scuola oggetti di valore né altro che non sia attinente all’attività scolastica e devono avere cura responsabilmente dei loro libri e di tutto quanto occorre per l’attività didattica. Gli alunni devono contribuire alla conservazione di tutti gli spazi, gli arredi consapevoli dell’importanza che il proprio ambiente di LAVORO si mantenga, nel loro stesso interesse, ordinato pulito ed integro. Il telefonino deve essere custodito spento nello zaino. Si può accendere ed usare solo in caso di reale necessità e con il permesso del docente. Durante il cambio dell’ora, in attesa dell’arrivo del docente , gli alunni non possono uscire dall’aula . La porta della classe deve rimanere aperta. La scuola, pur usando vigilanza, declina ogni responsabilità per smarrimenti di qualsiasi oggetto, anche se si verificano all’interno dell’istituto. La divisa della scuola, che va regolarmente indossata, consiste in :gonna o pantalone blu (o jeans), t-shirt bianca, felpa o golfino blu. Tuta blu e maglietta bianca, con il logo della scuola (preferibilmente siglate), per le attività fisiche.

Soprattutto in famiglia serve il rispetto, infatti nella famiglia è il luogo dove si trasmettono le regole informali quali i valori, le tradizioni, le credenze, le usanze; ma anche dove occorre rispettare regole.
I bambini che non vengono educati fin da piccoli al rispetto delle regole, ovvero alla limitazione delle proprie fantasie, da grandi potranno forse rispettare le leggi, ma non le regole base di convivenza all’interno della società.
La scuola può aiutare in questo percorso, ma non sostituirsi alla famiglia. Oggi la società mostra molte mancanze in questo campo, in primis l’eccessivo permissivismo, partendo dall’idea giusta che le persone devono sviluppare i propri desideri e non devono essere costrette in qualche ruolo predefinito, si è giunti alla conclusione che si dovesse “lasciar fare”.
I genitori sono chiamati ad assicurare ai figli una presenza costante, trasparente ed emotivamente vicina. Stare accanto ai figli significa indicare continuamente la strada senza mai stancarsi, ma significa anche fermezza, autorevolezza, capacità di seguire il percorso e porre dei limiti. Il limite aiuta a comprendere quello che noi siamo, orienta la crescita, ci insegna a metterci nella giusta relazione evitando l’essere presuntuosi nei confronti degli altri.
I “no”, seppure difficili e complicati da pronunciare, aiutano a crescere. Le arrabbiature che ne derivano a volte possono sprigionare una forza positiva perché aiuta a rifletter, a rivedere e correggere. In questo senso rimproverare significa far comprendere i comportamenti sbagliati. Educare non vuol dire accontentare sempre; bisogna mostrare e accettare anche i limiti.

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