Le leggi nascono da una presentazione di un progetto al Parlamento, il quale deve decidere se e come portarlo avanti.
In seguito il progetto deve essere presentato a una delle due camere: quella dei deputati.
Dopo la proposta di legge alla commissione di competenza viene esaminato e eventualmente modificato e trasferito in aula.
Viene nuovamente esaminato e mandato all’altra camera: quella dei senatori.
E’ di nuovo riesaminato, se è approvato nel testo da entrambe le camere. La legge poi viene inviata al Presidente della Repubblica, promulgata e poi pubblicata nella Gazzetta ufficiale.
LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI!
Una delle leggi che il Parlamento dovrebbe promuovere e far eseguire, è la legge per il cyberbullismo:
Il cyberbullismo è il termine che indica un tipo di attacco offensivo, ripetuto, continuo e sistematico, attuato mediante gli strumenti della rete.
Esistono diverse categorie di cyberbullismo:
- Flaming: messaggi online violenti e volgari mirati a suscitare battaglie verbali
- Molestie: spedizione ripetuta di messaggi insultanti mirati a ferire qualcuno.
- Denigrazione: sparlare di qualcuno per danneggiare, con cattiveria la sua reputazione.
- Sostituzione di persona: farsi passare per un’altra persona per inviare messaggi o pubblicare testi reprensibili.
- Inganno: ottenere la fiducia di qualcuno con l’ inganno per pubblicare le informazioni confidate.
- Esclusione: escludere deliberatamente una persona da un gruppo online per provocare in essa un sentimento di emarginazione.
- cyber-persecuzione: molestie e denigrazione ripetute e minacciose mirate a incutere paura.
- Doxing: diffusione pubblica via internet di dati personali.
- Minacce di morte.
In Italia il 59% di vittime di cyberbullismo ha pensato almeno una volta al suicidio nel momento di sofferenza maggiore. Il 52% confessa di provocarsi del male fisico intenzionalmente, l’82% dice di sentirsi frequentemente triste e depresso, e circa 71% esplode in frequenti crisi di pianto.
Come si legge una legge:
- Data dell’atto, per esteso “GG mese AAAA” (giorno, mese in lettere, anno di 4 cifre) seguita da una virgola (,).
- Numero dell’atto, preceduto dall’abbreviazione n.
- Titolo dell’atto, fra virgolette e preceduto dalla locuzione “in materia di“.
Esempio:
L. 29 giugno 1939, n. 1497, in materia di “Protezione delle bellezze naturali.”
Per le citazioni successive, la legge può essere citata in forma abbreviata.
Abbreviazione. Numero/AAAA