Cari amici del giornalino oggi vi vorremmo parlare della lettera di Umberto Eco che ha scritto al nipote prima di morire.
“Caro nipote oggi voglio parlarti di una malattia che ha colpito la tua generazione e persino quella dei ragazzi più grandi di te, che magari vanno già all’università: la perdita della memoria”.
“Ma adesso torniamo al tuo cervello, c’è poi la memoria storica, che riguarda i fatti della tua vita e le cose che hai letto. Noi entriamo nella vita, quando molte cose sono già successe da centinaia di migliaia di anni, ed è importante apprendere quello che è accaduto, prima che noi nascessimo. La memoria è un muscolo come quella delle gambe. Se non lo eserciti si avvizzisce e diventi dal punto di vista mentale, diversamente abile e cioè, parliamoci chiaro, un idiota. Quindi ecco la mia dieta, ogni mattina impara qualche verso. Sembra un gioco ma vedrai la tua testa si popolerà di storie e personaggi di ogni tipo.
Ma perché è cosi importante sapere, cosa è accaduto prima?
Perché molte volte quello che è accaduto prima, ti spiega certe cose che accadono tutt’ora oggi, in ogni caso come per le formazioni dei calciatori, è un modo di arricchire la nostra memoria. Coltiva la memoria e da domani impara La Vispa Teresa”.
Commento gruppo bozza:
secondo noi in questa lettera di Eco, dimostra che la memoria è la cosa più importante che abbiamo fin dall’ inizio, e come le nostre gambe ha bisogno di muoversi, perché senza memoria non si vive.
Ginevra, Guendalina, Diego